mercoledì 27 marzo 2013

CINQUE DOMANDE AI WU MING SUL M5S

Proprio come va di moda in questo periodo, abbiamo pensato di rivolgervi una serie di domande sulla natura del Movimento 5 Stelle per continuare il dibattito su questo aspetto così centrale della vita politica di queste settimane. Le domande sono più o meno articolate e come vedrete non sono secche, ma ci abbiamo messo un pò del nostro punto di vista, proprio perchè le abbiamo intese come una sorta di dialogo. Speriamo d'aver fatto cosa gradita nello stimolare il dibattito su questo argomento e rimaniamo in attesa della replica.

1) Vi siete più e più volte esposti in recenti articoli sulla natura destra del M5S. In particolare è molto interessante l'argomentazone che date a partire dalla divisione che il M5S fa tra il popolo "onesto" e la casta. Noi vorremmo spingerci un pò più a fondo. Per quanto ci riguarda l'anticapitalismo è una discriminante fondamentale per capire la natura di un movimento. Non pensate che la totale assenza di ogni critica, seppur lieve, al modo di produzione capitalistico, anche solo in forma di critica al liberismo, da parte del M5S dimostri più di ogni altro suo aspetto la sua compatibilità al sistema? Noi crediamo che l'assenza di anticapitalismo, anche solo in forme primitive, e di conseguenza l'appartenenza ad una classe sociale ben determinata, malgrado la forma del tutto interclassista che si è dato il M5S, sia il nodo d'oridine della gran parte dei suoi scivoloni in materia di razzismo e fascismo. Il M5S divide in buoni e cattivi, in onesti e parassiti in casta e cittadini proprio perchè non può e non vuole dividere in classi e non può e non vuole proprio in virtù della sua appartenenza ideologica alla classe dominante. 



2) Il reddito di cittadinanza è uno dei cavalli di troia che ha permesso al M5S di sfondare nell'elettorato di sinistra e anche in ambienti di area conflittuale. Non pensate che una rivendicazione come il reddito di cittadinanza, nelle mani di un movimento che abbiamo definito di destra, populista, probabilmente reazionario e senz'altro interclassista, come il M5S non rischi di assumere le tinte di una rivendicazione funzionale alla pace sociale in uno scenario che prevede il proseguo senza soste nella via alla deindustrializzazione del tessuto produttivo italiano, con annesse delocalizzazioni, chiusure e di conseguenza licenziamenti di massa? 

3) Cui prodest? Molto più che gli entusiasmi a sinistra, stupiscono gli entusiasmi delle classi dirigenti a fronte del successo elettorale del M5S, ne sono esempio le dichiarazioni della Goldman Sachs, dell'ambasciatore americano e i toni di amichevole ammiccamento con cui si sente parlare del M5S in tutte le trasmissioni di Radio 24. Credete che, senza assumere un'ipotesi complottista che vedrebbe il M5S mosso da chissà quali poteri occulti, il M5S sia destinato ad incontrare i favori delle classi dominanti PROPRIO per la sua capacità di far colpo nell'immaginario collettivo, negli strati più bassi della popolazione, tra lavoratori e disoccupati, accomunata con la mancanza di una prospettiva anticapitalista, che è l'unica in grado di spaventare i padroni e guadagnarsi così il ruolo di gestore della crisi, di pompiere per loro conto? Dopotutto lo stesso Grillo non fa che ripetere che senza di loro l'esito sarebbe la violenza incontrollata o l'arrivo di Alba Dorata. 

4) Tutti i critici del M5S in lungo e in largo su internet e nei media tradizionali, non fanno che concentrarsi sul problema della mancanza di democrazia interna. Credete possibile che questo sia un vero e proprio mancare il bersaglio nella critica al M5S? Noi crediamo che la più efficace critica al M5S sia quella che svela la natura del suo progetto politico, che deriva inevitabilmente dall'appartenenza ideologica di chi dirige il M5S, ma anche di una fetta consistente dei suoi attivisti, alla classe dominante o nella migliore delle ipotesi alla piccola e piccolissima imprenditoria, orfana dei suoi tutori ventennali, Lega Nord e Berlusconi. Criticare la natura non democratica del M5S è una critica che rischia a nostro avviso di essere sterile da diversi punti di vista. In primo luogo la natura religiosa del M5S ha sviluppato un notevole fanatismo tra i suoi sostenitori, che sono capaci di una difesa irrazionale totale nei confronti dei loro leader. Ogni critica rivolta a Grillo o Casaleggio viene percepita come personale dal sostenitore o attivista del M5S, senza curarsi della sua fondatezza o veridicità e le reazioni sono spesso di una violenza (per adesso verbale) di notevole portata. Le contraddizioni del M5S non possono esplodere a partire dalla sua antidemocraticità, ma a nostro avviso solo dal disvelamento del suo programma che è, a nostro avviso, incentrato su una natura di totale compatibilità col modo di produzione capitalista. 

5) A Parma il M5S è di fatto il governo. Nel corso dei mesi la giunta Pizzarotti ha mostrato la sua totale continuità con la giunta precedente e ha anche disatteso i punti cruciali della sua campagna elettorale, come ha chiaramente dimostrato la vicenda dell'inceneritore. Malgrado questo alle politiche i voti del M5S sono aumentati rispetto alle amministrative, facendo segnare al Senato 26.665 voti per un 26.64 di percentuale e alla Camera 30.071 voti per un 28,16 di percentuale, contro i 13.817 voti per un 19.9 di percentuale ottenuto al primo turno alle amministrative del 2012. Come credete che si spieghi questo aumento, malgrado le politiche della giunta Pizzarotti?

CSR Pisa

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